Ecografia polmonare pediatrica
Ecografia polmonare e “polmonite acquisita in comunità” [CAP]
L'ecografia polmonare di interesse per il pediatra di base è relativa alla diagnostica della cosiddetta “polmonite acquisita in comunità” [CAP]: definita dalla presenza di segni e sintomi di polmonite (come febbre >38.5°C, tosse e distress respiratorio) in un bambino sano, dovuta a un'infezione acquisita al di fuori dell’ambiente ospedaliero.
È noto come la diagnosi di polmonite basata sull'obiettività clinica e sull’auscultazione toracica possa non essere conclusiva in termini diagnostici, anche se effettuata da professionisti esperti, tuttavia anche la radiologia convenzionale (CXR), pur a fronte di una minima “trascurabile” dose radiante: 0.01–0.02 mSv è limitata anch’essa da una bassa accuratezza diagnostica (falsi positivi e falsi negativi).
La diagnosi potrebbe essere completata con un esame TC molto rapido, a bassissima dose radiante e con modesto impatto biologico, che garantisce immagini di elevata qualità ma che si preferisce non ripetere con frequenza, soprattutto nei bambini.
L’ecografia polmonare in pediatria si pone come complemento diagnostico all’esame clinico del pediatra e va quindi orientata e confrontata con i reperti clinici obiettivi andando a integrare e in determinate situazioni anche a sostituire la valutazione radiologica tradizionale.
L’ecografia è una tecnica non invasiva (assenza di dose radiante), accessibile, ripetibile ed è tecnica diagnostica di estrema importanza in tutti gli ambiti in pediatria, sia nella diagnosi sia nel follow-up.
Vantaggi
- Ottima definizione di focolai parenchimali a sviluppo subpleurico (in aree ecograficamente esplorabili) che vanno pertanto ricercate in base al reperto auscultatorio del pediatra (fig. 1)
- Accurata valutazione del versamento pleurico sia in termini qualitativi che quantitativi (versamento pleurico semplice, settato, corpuscolato) (fig. 2)
- Valutazione del mediastino anteriore e in particolare della loggia timica (il timo è organo linfoide a sviluppo nel collo e nel torace in sede mediastinica anteriore) (fig. 3)
Figura 1
Pannello a sinistra: falda di versamento pleurico anecogeno (* *) con evidente focolaio di addensamneto parenchimale in sede subpleurica caratterizzato da spot aerei iperecogeni nel contest (freccia gialla), in possibile rapporto ad evoluzione in senso necrotizzante con cavitazione o a parziale riventilazione parenchimale.
Pannello a destra: presenza di versamento pluerico “complicato” con evidenza di plurimi sepimentazioni e ispessimento pleurico associate a focolaio broncopneumonico.
Figura 2
Focale area di consolidazione parenchimale ecograficamente dismostrabile in sede parenchimale basale sin.
Figura 3
Tipica ecostruttura “a sale e pepe” del timo normale che risulta accuratamente valutabile ecograficamente con un approccio al mediastino anteriore
Limiti
I limiti sotto riportati possono essere integrati dalla valutazione radiologica convenzionale.
- US non permette di valutare la presenza di consolidazioni parenchimali che non abbiano estensione subpleurica o di aree ecograficamente non esplorabili per la presenza di strutture ossee
- Non permette di valutare l’eventuale iperespansione polmonare, la morfologia del cuore e delle strutture mediastiniche (a parte il timo come citato data la sua posizione anteriore)
- Non permette una valutazione degli ili polmonari
- Non permette una adeguata valutazione delle vie aeree centrali
In sintesi la “polmonite acquisita in comunità” [CAP] in ambito pediatrico prevede un iter diagnostico integrato che a partire dall’esame clinico del pediatra ponga al radiologo un quesito preciso verificato/integrato con l’ecografia polmonare mirata e/o con la radiologia convenzionale in base al sospetto clinico e al fine di guidare la terapia antibiotica.